La ragazza drago II – L'albero di Idhunn by Licia Troisi

La ragazza drago II – L'albero di Idhunn by Licia Troisi

autore:Licia Troisi [Troisi, Licia]
Format: epub, mobi
ISBN: Softbook-000084
editore: SoftBook
pubblicato: 2009-06-25T06:44:11+00:00


Il momento di discutere venne il giorno stesso in cui Sofia si alzò dal letto per la prima volta. Si sentiva più in forze, anche se la ferita alla spalla le faceva ancora male. Fece un giro per il campo, stretta nel cappotto, tra i sorrisi e le congratulazioni dei compagni del circo che incontrava. Mangiò assieme agli altri e dopo pranzo si ritirò nella roulotte.

Tempo neppure mezz'ora, il professore e Lidja entrarono. Sofia sospirò. Sapeva che quel momento sarebbe giunto, e sapeva che sarebbe stato doloroso, ma era necessario.

«Dobbiamo parlare» tagliò corto il professore. E fu proprio lui a iniziare.

Il viaggio in Ungheria era stato lungo e complesso. Dopo una prima tappa a Budapest, aveva dovuto muoversi nelle zone rurali sulle tracce del terzo Draconiano.

«Non è stato facile, ma sono riuscito a ricostruire parecchio della sua vita. A quanto pare, sua madre era italiana, mentre suo padre era ungherese. Ha trascorso in Ungheria solo i primissimi anni, e a un certo punto suo padre se n'è andato, non so esattamente come e perché. Ho provato a incontrare quell'uomo, ma si è rifiutato di parlarmi appena ho fatto cenno a suo figlio. Ha vissuto quindi soprattutto con la madre, e con lei è tornato in Italia quando aveva cinque anni.»

La sua storia da quel momento in poi diventava confusa. La madre era morta, e lui era passato di istituto in istituto. In ogni orfanotrofio non era mai rimasto per più di qualche mese. Nessuno l'aveva adottato, e tutti se lo ricordavano come un ragazzino assolutamente intrattabile, che si azzuffava di continuo con i compagni e che una volta aveva alzato le mani anche su uno dei sorveglianti. Alla fine era stato trasferito in un istituto di Benevento, e da qui era scomparso.

Sofia sentì un colpo al cuore.

«Proprio per questa ragione sono venuto qui, circa una settimana fa, il giorno in cui ti sei scontrata con l'Assoggettato» disse il professore guardando Sofia. «Ho aiutato Lidja a cercarti, ci siamo divisi le zone della città, e alla fine sono stato proprio io a trovarti. Ti ho vista uscire da Santa Sofia e accasciarti a terra. Non hai idea di come mi sia sentito.»

Sofia avvertì il senso di colpa addensarsi in un groppo in gola. «Mi dispiace un sacco, prof, davvero, l'ho detto anche a Lidja.»

«Non sparire mai più. E cerca anche di essere più prudente quando incontri un nemico. Evita di finire coinvolta in un combattimento se non conosci le capacità del tuo avversario.»

Sofia divenne rossa come un peperone. «Al momento mi era sembrata la cosa migliore da fare» disse piano.

Finalmente il professore sorrise. «So perfettamente quali erano le tue intenzioni, ma devi stare attenta. La prossima volta cerca di essere… meno impulsiva.»

Le sorrise ancora, e Sofia gliene fu grata. La conversazione aveva preso proprio una brutta piega, e aveva bisogno di sentirsi un po' consolata.

Schlafen si appoggiò con la schiena contro la parete della roulotte. «Questo è quanto. La mia ricerca continua. Ho ragione di credere che il Draconiano, Fabio Szilard si chiama, sia ancora qui a Benevento.



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